Il modello biopsicosociale è una strategia di approccio alla persona, che attribuisce il risultato della malattia, così come della salute, all'interazione intricata e variabile di fattori biologici (genetici, biochimici, ecc.), fattori psicologici (umore, personalità, comportamento ecc.) e fattori sociali (culturali, familiari, socioeconomici , ecc.)[1]. Il modello biopsicosociale si contrappone al modello biomedico, che attribuisce la malattia principalmente a fattori biologici, come virus, geni o anomalie somatiche, che il medico deve identificare e correggere[2]. Il modello biopsicosociale trova applicazione a discipline che vanno dalla medicina alla psicologia alla sociologia; la sua accettazione e prevalenza variano tra discipline e culture[3].
Tra i documenti chiave che fanno riferimento a questo approccio vi è la definizione di salute dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nella sua storica costituzione del 1948, di cui troviamo la definizione più estesa e aggiornata nel Glossario OMS della Promozione della Salute[4](pagina 1).